Suggerita come necessaria da molti ed invocata da più parti, la foto (raramente quella “giusta” …), in questi anni, si è ritagliata un ruolo da protagonista sui CV degli Italiani.
Disorientati da un vero e proprio “derby” giocato, da una parte, dai fautori dell’importanza di preparare un CV tradizionale basato sulle conoscenze, competenze ed esperienze e coloro, dall’altra, che invitano a completare il racconto della propria carriera professionale, inserendo la propria immagine professionale, i candidati si interrogano se ciò sia una reale necessità. Se occorra inviarla sempre o se si possa fare a meno.
L’argomento, dibattuto quotidianamente dagli esperiti di ricerca e selezione e dalle aziende, non trova una sintesi comune. Partigiani dell’uno e dell’altro schieramento si affrontano a colpi di articoli e suggerimenti, ognuno perorando le proprie tesi.
Lo stesso conflitto affligge i candidati, a tal punto da spingerli a rivolgere costantemente la domanda ai responsabili HR.
Ma chi ha ragione? Gli uni, gli altri, entrambi!
Viviamo al tempo dei social media. Moltissimi di noi hanno un account Facebook o LinkedIn o Instagram o altro. Le immagini che ci riguardano, perciò, sono già disponibili sulle diverse piattaforme e non sempre i parametri per proteggere la nostra privacy sono settati al meglio. Si aggiunga, poi, che l’invio del curriculum vitae corredato dalla fotografia, in qualche caso, potrebbe aiutare la propria candidatura ad “emergere” tra le tante.
In verità, è cosa assai difficile che in fase di scrematura un recruiter dedichi del tempo, per lui prezioso, a scandagliare la rete alla ricerca di una tua foto. Succede spesso, invece, che i profili social dei candidati vengano verificati dopo averli incontrati, magari quale passaggio ulteriore per cercare una conferma oppure per identificare elementi di criticità al fine di determinare la scelta finale.
Mentre, maggiori sono le probabilità che l’invio della foto possa trasformarsi in un’arma a doppio taglio, con la conseguenza di una possibile esclusione dal processo di selezione. Vediamo perché.
La foto può costituire un elemento di distrazione. Colui o Colei che si ritrova il tuo CV tra le mani può investire una porzione importante del tempo impiegato ad esaminare il tuo curriculum su un elemento che non è fondamentale a stabilire l’idoneità della tua candidatura.
La foto (non appropriata) può diventare l’elemento principale che determina la decisione di scartare la tua candidatura. L’Adecco Work Trends study 2015 ha evidenziato come la foto sconveniente sia il principale motivo di esclusione dei candidati da un processo di ricerca e selezione di personale.
La foto può suscitare, anche inconsciamente, “reazioni” dettate dalla gelosia e dalla competizione. Siamo pur sempre degli esseri umani.
Quindi Mariano, foto sì o foto no? Dipende
Credo che la foto, se non esplicitamente richiesta o in pochissimi altri rari casi, non dovrebbe mai essere inserita all’interno di un curriculum vitae.
In linea di principio le persone dovrebbero essere valutate sempre per quello che è il loro patrimonio di conoscenze, esperienze e competenze Per le loro potenzialità e non per il loro aspetto fisico, estetico.
Questo rischia di diventare un fattore discriminante, in grado di agire sulla soggettività del giudizio degli esseri umani responsabili di analizzare i CV e di decidere chi convocare per un colloquio. E’ indubbio che un bravo professionista non dovrebbe mai lasciare spazio alla soggettività, ma non si può escludere che questo possa accadere nella realtà quotidiana.
Allora i belli hanno maggiore probabilità di ottenere un lavoro? No, ma…
Una ricerca scientifica condotta da alcuni professori dell’Università israeliana di Ben Gurion – Ruffle, Bradley J. and Shtudiner, Ze’ev, Are Good-Looking People More Employable? (November, 2010) – sembrerebbe avvalorare la tesi che vede l’aspetto fisico dei candidati quale fattore in grado di influenzare il processo di analisi e valutazione dei CV.
La ricerca è stata basata sull’invio di 5312 coppie di CV in risposta a 2656 annunci di lavoro in Europa e Israele. Ogni coppia era formata da un CV senza la foto e da un CV identico con inclusa la foto di un uomo o di una donna di bella presenza, oppure di un uomo o di una donna dall’aspetto comune.
I risultati hanno mostrato che i CV corredati di foto di uomini di bell’aspetto hanno procurato quasi il doppio dei colloqui rispetto ai CV sprovvisti di foto. Assai diverso, invece, l’output per le candidature delle donne. In questo caso la “bella presenza” non ha premiato, ma anzi sembra aver costituito un ostacolo. Infatti, sono state le candidature senza foto ad aver ottenuto i risultati migliori.
Secondo la stessa ricerca, una delle motivazioni principali a determinare la netta differenza nei risultati potrebbe essersi annidata nella gelosia delle donne nei confronti di altre donne di bella presenza. Gli approfondimenti condotti successivamente allo studio hanno mostrato che la stragrande maggioranza dei recruiter delle aziende conivolte nella ricerca scientifica erano di sesso femminile.
Le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori sembrerebbero lasciare pochi dubbi. Gli uomini, se di aspetto comune, devono inviare almeno il doppio delle candidature di quelli di bella presenza per avere le stesse opportunità di essere convocati al colloquio. Le donne, invece, farebbero meglio a non includere la loro foto poiché questa diminuirebbe la loro possibilità di ottenere un colloquio dal 20% al 30%.
L’esito della ricerca suggerirebbe agli uomini di bella presenza di inserire la foto nel CV e alle donne di evitare di allegarla.
Conclusioni
Il mio consiglio è di non includere mai la foto nel tuo curriculum vitae se non espressamente richiesto dall’azienda oppure dalla tipologia di ruolo – ad esempio un ruolo commerciale, o nell’alta moda, dove l’invio della fotografia potrebbe rappresentare un elemento positivo per la tua candidatura.
La foto non ti dà alcun reale vantaggio, anzi in caso di una scelta poco felice, la tua domanda di lavoro rischia di finire dritta nel cestino.
Focalizzati, invece, sulle informazioni principali del tuo curriculum vitae, sul valore aggiunto che la tua professionalità ed esperienza può portare in dote all’azienda.
Se, al contrario, la foto ti è richiesta, oppure ritieni di volerla inviare, leggi i miei suggerimenti per sceglierla nel migliore dei modi.
E tu sei d’accordo? Pensi che la foto sia in grado di influenzare l’esito della valutazione di una candidatura?
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