La “fuga dei cervelli”, raddoppiata nel 2016 rispetto al 2012 e certificata da un recente rapporto ISTAT, sembrerebbe l’unica strada percorribile dai più giovani in possesso di una Laurea. Con un tasso di disoccupazione al 10,7%, livello più basso da Agosto del 2012, ma pur sempre elevato, e una feroce concorrenza, potresti iniziare a credere che cercare e trovare lavoro in Italia è impossibile.
Fai del tuo meglio, aumenti gli sforzi, incrementi il numero di CV spediti, ma niente. I risultati non arrivano. Inizi a credere che avere un lavoro o cambiarlo rimarrà solo un sogno. Lo sconforto ti assale, la demotivazione cresce. Stai per scivolare nel “girone” degli inattivi, cioè di quelli che un lavoro non lo hanno e nemmeno lo cercano più.
Il fatto è che il mondo del lavoro ha subito dei forti stravolgimenti complice la durissima crisi economica vissuta qualche anno fa. Questo ha avuto un impatto diretto sul processo di ricerca di lavoro. Non credo che non esistano opportunità professionali, semplicemente sono le vecchie modalità utilizzate per cercare lavoro a non essere più efficaci.
Oggigiorno, molto spesso, ad essere assunte non sono le persone più idonee, ma quelle che conoscono l’importanza di avere una strategia e le informazioni necessarie sul “come cercare lavoro.”
Leggendo questo articolo, starai immaginando i soliti contenuti, i soliti suggerimenti, triti e ritriti. Può darsi o forse no. T’invito ad aver fiducia, a proseguire nella lettura. Potresti cogliere spunti a cui non avevi ancora pensato. Portarti a casa informazioni nuove che potrebbero dare una nuova spinta alla tua ricerca.
In giro per l’Italia, nelle giornate dedicate alla formazione, amo fare due semplici giochini. Il primo (continua a leggere il mio articolo per scoprire il secondo ?): chiedo alle persone che incontro di immaginare di trovarsi nell’immediata necessità di cercare un nuovo lavoro e di dirmi qual è la prima azione che metterebbero in campo.
Sapete una cosa? Può cambiare l’ordine, ma le prime due risposte sono sempre le stesse:
- Aggiornare il CV;
- Consultare i siti specializzati di annunci di lavoro.
Pochissimi rispondono: “parto da me, cerco di capire cosa desidero veramente fare, quali sono le conoscenze e competenze che posso offrire al mercato del lavoro”. In generale, comunque, noto l’assenza di una vera e propria strategia, della cui importanza e centralità nel processo di ricerca di lavoro ho già avuto modo di accennare in questo post.
Accingendomi a scrivere questo articolo ho voluto fare un esperimento. Ho avviato il browser e, dopo aver aperto Google, ho inserito nella barra di ricerca i termini “come cercare lavoro” e “dove cercare lavoro” in Italia. I risultati restituiti? Potete verificare voi stessi, nella prima e seconda pagina (diciamo che nella terza non va già quasi più nessuno) appaiono post che suggeriscono principalmente link utili a siti internet di annunci di lavoro. In cima alla classifica il mitico e bravissimo Salvatore Aranzulla, fonte d’ispirazione di tanti “apprendisti” blogger come me con il suo ultimo libro, e il suo immancabile post sull’argomento.
Tra l’altro, se non avete ancora avuto modo di leggerli, anch’io ho scritto qualcosa di simile che potrebbe tornarvi molto utile. Il primo post sui principali siti di annunci di lavoro ed il secondo sui motori di ricerca da utilizzare per rendere più semplice e produttiva l’attività di ricerca di lavoro.
Emergerebbe, in sintesi, se ci fermassimo qui, che la strada principale, il canale più suggerito per cercare lavoro è quello di internet, o meglio quello dei siti specializzati.
Credo, mio modesto parere, che se così fosse, questo tipo d’indicazione potrebbe portarti fuori strada e allontanarti dalla meta finale.
Cercare lavoro in Italia è molto complicato. Non discuto, ma vorrei ribadire un concetto chiave. Per avere successo nella ricerca di una nuova opportunità professionale c’è bisogno di una strategia organica e di utilizzare insieme più canali e più strumenti.
Come cercare lavoro, uno sguardo all’efficacia dei canali
Saresti sorpreso di sapere che i siti di annunci di lavoro non sono il canale più efficace per chi cerca, né tantomeno quello più utilizzato dalle aziende che hanno necessità di nuovo personale?
Secondo una ricerca condotta di ISFOL nel 2016 (periodo di osservazione e di studio 2008, 2010, 2011, 2014), I canali d’intermediazione e i Servizi per il lavoro, il canale di ricerca di lavoro più utilizzato in Italia è stato quello informale costituito dalla famiglia e dalla cerchia di amicizie, utilizzato da circa il 60% di persone attualmente occupate. Per un terzo di queste, pari al 33%, ha rappresentato anche il canale d’ingresso nel mercato del lavoro. Oltre il 65% degli occupati ha, invece, messo in atto, con successo, una strategia multicanale. Tra questi l’autocandidatura utilizzata dal 58% degli occupati, anche se meno efficace quale canale d’ingresso (20%), i contatti informali nell’ambiente di lavoro (colleghi, incontri di lavoro) e la lettura di offerte di lavoro sulla stampa, utilizzati rispettivamente dal 44% e dal 36% degli attuali occupati, ma efficaci solo nel 10% e nel 2,6% dei casi.
Guardando alle aziende, invece, per il 66% circa di esse la selezione è avvenuta tramite conoscenza diretta o segnalazioni di conoscenti e fornitori.
L’analisi condotta dall’ISFOL restituisce una fotografia che sarebbe molto in linea con la metafora dell’Iceberg del mercato del lavoro. Si stima che l’80% delle posizioni disponibili all’interno del mercato di lavoro non siano rese pubbliche. Le aziende le coprono seguendo un percorso che non è quasi mai in linea con il percorso fatto da chi è in cerca di una nuova opportunità. Di conseguenza, vengono portate a conoscenza, attraverso la pubblicazione degli annunci di lavoro, solo il 20% di opportunità. Scovare le opportunità presenti sotto l’iceberg richiede di approcciare la ricerca di lavoro in maniera nuova.
E siamo al secondo giochino (ti ricordi? eri curioso vero?) proposto in aula che è quello di procedere ad una rapida contabilità delle posizioni aperte e non pubblicizzate nelle aziende di provenienza delle persone presenti. Risultato, tutte le volte, molto interessante. Empiricamente dimostriamo l’importanza di un network per venire a conoscenza di opportunità professionali per le quali proporsi.
7 Suggerimenti per cercare lavoro in Italia
# 1 Prima di cercare lavoro, chiediti cosa desideri veramente
Uno può avere un focolare ardente nell’anima e tuttavia nessuno viene mai a sedervisi accanto. I passanti vedono solo un filo di fumo che si alza dal camino e continuano per la loro strada. Vincent van Gogh
# 2 Pianifica la tua strategia, scegliendo i canali e gli strumenti più appropriati da utilizzare a supporto
Gli scacchi ci insegnano il potere del «perché?» in modo molto chiaro. Ogni mossa ha una conseguenza ed è in relazione con la strategia generale o non lo è. Se non ci si interroga sulla ragione di ogni mossa si finirà per perdere contro qualsiasi giocatore applichi un piano coerente. Garry Kasparov
# 3 Fai del networking un elemento fondante della tua strategia. Abbiamo visto che molte opportunità non sono note e si ottengono attraverso i contatti personali ed il passaparola
Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle circostanze. Le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano. George Bernard Shaw
# 4 Sii organizzato, motivato e assertivo. La ricerca di lavoro richiede tempo ed energia
Quando tutto sembra essere contro, ricorda che l’aereo decolla contro vento. Henry Ford
# 5 Non scoraggiarti se la ricerca di ciò che desideri si prolunga. L’occasione giusta, la ricerca del lavoro dei tuoi sogni può richiedere tempo;
Sono grato a tutte quelle persone che mi hanno detto NO. E’ grazie a loro se sono quel che sono. Albert Einstein
# 6 Persevera, non mollare. Ogni volta che fallisci, sei un po’ più vicino alla metà
Non mi scoraggio perché ogni tentativo sbagliato scartato è un altro passo avanti.Thomas Edison
# 7 Continua a lavorare sul tuo sviluppo e usa nuove risorse per diversificare la tua ricerca.
Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, per imparare come farlo. Pablo Picasso
E tu, qual è la prima cosa che fai quando sei alle prese con la ricerca di lavoro? Avevi coscienza del c.d. Iceberg del mercato del lavoro? Pensi che questo articolo possa essere utile? Ti ringrazio, come sempre, per i preziosi suggerimenti e le esperienze dirette che avrai voglia di condividere.